Post Hoc di Dane Mitchell è un’opera in più siti commissionata dall’Arts Council della Nuova Zelanda per la sua nona presenza del paese all’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
L’opera meditativa di Mitchell affronta alcune delle più attuali tematiche di oggi, quali il riscaldamento globale, il progresso delle tecnologie, la perdita delle storie e delle culture e la nostra storia materiale condivisa.
Composta da una rete audio di installazioni scultoree, Post hoc trasmette dalla sede del padiglione della Nuova Zelanda un archivio elegiaco a torri ripetitrici camuffate da pini sparse per Venezia di cui una posizionata nel chiostro all'interno dell'Ospedale Civile di Venezia.
Diversamente dalla storia lineare del progresso che è alla base della maggior parte delle concezioni occidentali sul mondo, Post hoc mette in primo piano le storie di estinzioni, sviste, obsolescenze e assenze per sollevare la questione di come si possa dare forma al nostro futuro.
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