Le lapidi ebraiche nell'Ospedale Civile e nella Scuola Grande di San Marco.
Quale testimonianza “storico-culturale” dell’apporto degli Ebrei alle vicende dell’Ospedale Civile di Venezia, un ruolo efficace è offerto dallo straordinario Memoriale Lapideo che in diversi siti del compendio ospedaliero dà testimonianza in particolare dei benefattori e dei medici di origine israelitica. Tali lapidi sono oggi rinvenibili nel Portego delle Colonne (da segnalare che in applicazione delle leggi razziali del 1938 i nominativi ebraici erano stati occultati e, con il restauro del 2013, è stata ripristinata la loro leggibilità), nel Corridoio della Porta d’Acqua con la nuova ricollocazione della lapide di Umberto Saraval, vicino al suo reparto di odontoiatria, nel piano terra del corridoio San Domenico (da segnalare che anche qui in esecuzione delle leggi razziali, erano state rimosse le lapidi di Giacinto Namias e Michelangelo Asso, qui ricollocate recentemente), sulla facciata interna del ristrutturato Padiglione Giuseppe Jona.